JETT LAWRENCE
LA NUOVA STELLA DEL
SUPERCROSS USA






UNA " T " DI TROPPO
Si chiama Jett, è australiano, e per la sua velocità c'è una T di troppo nel nome. Perché è già campione (in 250) e promette di continuare ad esserlo, nella classe regina: la 450 del Supercross.
Dopo la MotoGP è il campionato a due ruote più ricco, con più spettatori, e un format alla media delle 40mila presenze negli stadi statunitensi, da est a ovest. Poi aggiunge gli appassionati motocross che lo seguono online.
In tutto il mondo, da gennaio, è tempo di Supercross.
THE JET: CONSAPEVOLEZZA ALCHEMICA
Jett Lawrence è il riferimento stabile in 250. Un paragone anche per i campioni 450 perché a volte riesce persino a essere più veloce dei campioni con la CRF250R ufficiale. Certamente è il pilota più veloce su una 250 del pianeta.
In un momento storico in cui i mondiali non esprimono talenti assoluti, i pochi ragazzi promettenti convergono negli States. I fratelli Lawrence - sul podio sale spesso anche Hunter - arrivano dall'Australia, nonostante la lunga lista di affermazioni sono ancora giovanissimi.
Due millennials - Jett è classe 2003 mentre Hunter 1999 - e di loro piace consapevolezza e maturità nel gestire carriera e milioni di follower. La facilità con cui stanno crescendo.
Si comincia ad Anaheim, all’Angel Stadium, un paio d’ore da Los Angeles, storicamente si corre la prima delle diciotto gare. Ogni sabato sera, fino a maggio, con un ritmo che rende molto difficile recuperare infortuni e approssimazioni.
Jett in particolare ha la capacità di impadronirsi della gara. La superiorità è evidente. Se perde è solo per un errore, non c'è adesso un avversario più veloce. Riesce in cose che lo rendono diverso. Non è la vittoria che lo distingue ma la maniera in cui la ottiene.
Sbaglia ma non ripete lo stesso errore. Corregge la traiettoria con una naturalezza disarmante. Nelle lunghe sezioni di whoops - decine di metri dove galleggiare su ripide creste serrate - è capace di perdere tre volte la moto e altrettante volte di riprenderla con movimenti del corpo, tanto naturali da sembrare semplici. La 250 sotto questo aspetto qualcosa concede, con la 450 sarà più difficile ma lì è destinato.
IL PREDESTINATO
Prestissimo salirà di cilindrata. Le conferme in 250 sono scontate e in 450 affianca a meta stagione i compagni Nichols e Sexton. Un confronto già importante perché Sexton è uno dei vincenti in classe regina. Non sarà facile per il team gestire ambizioni, aspettative e convivenza, nel Supercross dove si sublima l'aggressività ed è molto tollerato il contatto fisico.
Jett combatte in pista e sorride fuori. Un altro campione come Marc Marquez. Che viene da lontano. Australia appunto, dove comincia come tanti da bambino nel minicross, e passa dall'Europa. Lawrence nel 2014 è campione mondiale - a 11 anni - in Belgio nella classe 65cc. Con la moto a ruote grandi debutta nel campionato tedesco, poi un passaggio nell’europeo salendo in 250, infine la scelta definitiva: migrare negli Stati Uniti.
Con Factory Connection, prima nella squadra amatoriale e poi nel team professionistico si prende il titolo di Rookie of the Year nel 2020. L'anno successivo guida la CRF250R HRC del team American Honda, vince il campionato AMA National Motocross (2021) e si ripete con l'en plein 2022.
Titoli SX 250 West Coast e MX 250 National, il campionato outdoor su piste tradizionali, parallelo e più competitivo al Mondiale cross 250.
Un dominio quello dei Lawrence che sta dando continuità ai successi Honda in 250. Dopo i titoli 2021 e 2020 di Sexton. Mentre in 450 bisogna risalire fino al 2004 (Carmichael su CRF450R a carburatore) e nonostante Sexton sia sempre fra i favoriti in 450, la pressione su Lawrence sarà enorme.
E ORA CHE SUCCEDE?
Per Lars Lindstrom - team manager di America Honda - si avvicinano scelte emozionanti e difficili.
Per Jett il momento della consacrazione finale sulla CRF450RWE sviluppata da HRC. Per entrambi riportare il titolo SX450 alla Honda.
Su di lui scommette proprio Ricky Carmichael, ultimo campione Honda in classe 450, eletto GOAT (Greatest Of All Times) del cross statunitense.
Aldilà degli altisonanti riconoscimenti apprezzati dalle comunicazioni statunitensi, Carmichael ha promosso Jett Lawrence suo erede. Lo riconosce come uno dei tre piloti più forti di sempre.
Godiamocelo.